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MAL DI SCHIENA VS RAGGI X E RISONANZA MAGNETICA

Il mal di schiena è una delle problematiche più diffuse, ma le linee guida mediche sconsigliano l'uso di RX e risonanza magnetica come esami diagnostici di routine per la lombalgia.

Quando è davvero necessaria la risonanza magnetica?

Le linee guida di enti come l'American College of Physicians e l'American Pain Society raccomandano di non utilizzare la risonanza magnetica o i Raggi X per il mal di schiena, se non in casi gravi. Gli studi dimostrano che questi esami portano spesso a falsi positivi. Infatti, molte delle anomalie rilevate sono condizioni normali legate all'invecchiamento e non causa del dolore percepito.

In Italia, nonostante queste raccomandazioni, il 42% dei pazienti con mal di schiena viene sottoposto a una radiografia, TC o risonanza magnetica entro un anno dalla diagnosi. Un dato significativo, dato che l'80% dei pazienti subisce un esame entro un mese dall'insorgenza dei sintomi.

Perché i falsi positivi sono un problema?

Uno degli effetti collaterali più seri di una diagnosi tramite bioimmagini è l'aumento della paura del paziente, il che può aggravare la percezione del dolore. Quando un paziente vede una lesione su un referto, è naturale pensare che il problema sia grave, anche se in realtà potrebbe non esserlo affatto. Questo porta spesso a trattamenti eccessivi o non necessari, come la prescrizione di farmaci o interventi chirurgici.

Inoltre, i medici potrebbero essere fuorviati dalle immagini, arrivando a diagnosi sbagliate e a piani terapeutici inefficaci. La confusione generata può allontanare il paziente da approcci più sicuri ed efficaci, come la fisioterapia o la semplice osservazione del sintomo.

Quando effettuare esami diagnostici per il mal di schiena?

Esistono casi in cui una risonanza magnetica o una radiografia sono davvero necessarie, ma sono situazioni rare. Le linee guida consigliano di eseguire esami strumentali solo se si verificano red flags come:

  1. Perdita di sensibilità o debolezza muscolare agli arti inferiori

  2. Sintomi neurologici persistenti

  3. Storia di trauma o malattie gravi come il cancro

Un approccio consapevole alla lombalgia

È fondamentale che i pazienti comprendano che, in assenza di segni gravi, il loro mal di schiena può essere trattato con fisioterapia, esercizio fisico e, soprattutto, tempo.

In sintesi, l'uso di bioimmagini per diagnosticare il mal di schiena non solo è spesso inutile, ma può essere dannoso. Senza la presenza di red flags, l'RX o la risonanza magnetica non sono raccomandati dalle linee guida moderne. Un approccio più consapevole e meno invasivo può aiutare i pazienti a evitare diagnosi errate, ridurre i costi e migliorare il loro benessere complessivo.

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