RELAZIONE TRA SONNO E DOLORE
Il sonno è una necessità fisiologica, definito come stato di riposo contrapposto alla veglia.
Varie definizioni indicano il sonno come "una periodica sospensione dello stato di coscienza, durante la quale l'organismo recupera energia.
Benché il sonno sia rappresentato da un apparente stato di quiete, durante questo stato avvengono complessi cambiamenti al livello cerebrale, che non possono essere spiegati solo come un semplice stato di riposo fisico e psichico.
Ad esempio, ci sono alcune cellule cerebrali che in alcune fasi del sonno hanno un'attività 5-10 volte maggiore rispetto a quella che hanno in veglia.
Il sonno è fondamentale per il benessere psico-fisico, ma entra in gioco anche come fattore contribuente nel dolore cronico, in alcune patologie che interessano il sistema immunitario, nelle patologie cardiovascolari, nelle demenze, nelle patologie dell'umore.
Qual è la relazione tra sonno e dolore?
Dormire male può predisporre il nostro paziente a più dolore il giorno dopo.
Allo stesso modo una giornata con più dolore può influenzare il sonno.
L'insonnia è associata a diversi sintomi quali emicrania, cefalee di tipo tensivo, fibromialgia e altre forme di dolore cronico.
Ad oggi sembrerebbe esserci un'asimmetria tra igiene del sonno e dolore.
In poche parole, se dormiamo poco e male, o se durante il giorno proviamo più dolore, è più facile peggiorare i nostri sintomi sia in riferimento al sonno che al dolore.
Dormire bene, o passare una giornata con meno dolore del solito, invece, non sembrerebbe portare la stessa mole di effetti in senso positivo.
La posizione con cui dormiamo non ha importanza.
Durante la notte cambiamo frequentemente la posizione, circa 2-3 volte all'ora. In media si parla di circa 33 posizioni per notte.
Le posizioni per dormire sono importanti solo in alcune situazioni, come dopo un intervento chirurgico.
In generale, la cosa più importante è il comfort personale.
Sonno e sport
Dormire poco ha ricadute negative sul fisico: gli atleti di alto livello sono più esposti a questa problematica e rischiano di compromettere alcune abilità specifiche durante la performance.
Una corretta igiene del sonno assume un ruolo fondamentale, tanto importante quanto l'esercizio fisico e l'alimentazione.
Consigli per migliorare la propria routine del sonno
1. Limitare il tempo trascorso in camera da letto e le attività che si svolgono in quella stanza.
2. Mantenere un orario di addormentamento e sveglia costante durante TUTTA la settimana.
3. Evitare attività intensa 2-3 ore prima di andare a dormire.
4. Dormire in un ambiente confortevole e privo di luce e rumori e che abbia una temperatura adeguata.
5. Evitare di bere troppi liquidi prima di andar dormire (o cibi pesanti/speziati).
6. Evitare alcolici, caffeina e sigarette prima di andare a dormire.
7. Cercare di creare una "routine della buonanotte".
8. Evitare riposini durante la giornata.
Il sonno è il processo che il corpo utilizza per riposare dai processi metabolici della giornata e prepararsi al giorno seguente. Ricopre un ruolo essenziale anche negli atleti, che hanno un dispendio di energie maggiore. In particolare, un sonno disturbato altera le capacità del sistema cardiaco, respiratorio e immunitario.
Perciò, è raccomandato dormire 8-9 ore a notte per raggiungere un riposo sufficientemente adeguato.
Inoltre, l'atleta dovrebbe cercare di rispettare alcune indicazioni per migliorare la propria qualità del sonno, tra cui non allenarsi la sera tardi, variare le sessioni di allenamento, non fumare, non consumare alcolici, non assumere caffeina la sera e seguire una dieta salutare.
Corrette abitudini del sonno migliorano le abilità motorie, le capacità neurocognitive, la soglia della fatica e sono importanti nella prevenzione degli infortuni.
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